La nostra storia

Tradizione orale

Secondo la tradizione orale tramandata dal nonno Bernardo la nostra famiglia era presente nella Valle Arroscia già prima dell’anno Mille, a Ubaga. Siamo arrivati a Bacelega perchè è il territorio ideale per la coltivazione dell’olivo. I nostri antenati costruirono l’antica casa e i terrazzamenti circostanti, in questo territorio il clima e il terreno erano il luogo ideale per dedicarsi alla coltivazione di questa grande pianta.

Il nonno raccontava che al tempo i frantoi si utilizzavano in società tra tutti gli abitanti del territorio, nel ruscello che scorre nelle vicinanze dell’antico casale di famiglia sorgevano ben tre frantoi. L’acqua del ruscello serviva per riempire le vasche e muovere le macine del frantoio. Al suo interno vi erano i pozzi di decantazione, dove il prezioso olio saliva a galla e veniva raccolto con un apposito strumento “a lecca” e conservato nelle giare di terracotta.

Il commercio di olio avveniva principalmente con il Piemonte, dove si scambiavano merci ai mercati e alle fiere nei i vari paesi.

Le famiglie si ingrandivano e i territori da coltivare venivano divisi tra i fratelli, fu così che una parte dei Rudasso contribuì a fondare Costa Bacelega (chiamata Villa della Costa nel 1400).

I primi frantoio a sangue

Il nonno diceva che nell’attuale sede della nostra azienda suo nonno Giobatta e suo padre Leonardo avevano un antico frantoio, definito “a sangue” in quanto a fungere da motore erano le bestie da soma, che, girando, facevano muovere le macine del frantoio. L’olio veniva raccolto con “a lecca” nei pozzi di decantazione in legno, in dialetto detti “argi”, e conservato nelle giare. Questo frantoio è stato in funzione fino ai primi del Novecento. In quel periodo si trasportava l’olio da vendere a dorso di mulo fino a Bacelega, nel fondo valle. Lì trasbordavano la merce sui carri e andavano ad Albenga dove si incontravano i commercianti che compravano l’olio dell’entroterra. Molti arrivavano direttamente dal Piemonte percorrendo “la Via del Sale” per barattare le loro merci con il nostro olio e i fichi secchi.

Con l’arrivo della corrente elettrica i frantoi “a sangue”e idraulici andarono in disuso e in pochi decenni nei vari paesi si susseguirono modelli di frantoio sempre più all’avanguardia, sempre ad uso sociale. Con la costruzione delle strade percorribili con i carri, nel 1950, i frantoi a fondo valle, accessibili con carri e altri mezzi per il trasporto, divennero sempre più grandi ed organizzati (a Borgo in quegl’anni erano in funzione cinque frantoi). I piccoli frantoi lungo i ruscelli e nei borghi tra i caruggi stretti, accessibili solo con animali da soma, furono superati.

La nonna Melia ci raccontava di quando non esistevano le reti e le olive si raccoglievano a mano, una ad una. Il nonno Bernardo abbacchiava le olive da dicembre, e la nonna Melia raccoglieva i frutti maturi e profumati. Con il carro il nonno portava le olive a frangere a Borgo, nei frantoi a macine meccanizzati con motori elettrici. Qui attendeva qualche ora prima che l’olio scendesse dai fiscoli pressati e, una volta messo nelle damigiane, lo portava a casa salendo con il carro carico per la nuova strada sterrata. L’olio era color dell’oro, dolce, con un profumo intenso e si conservava nella casa dell’olio, un’apposita stanza dedicata alla sua conservazione.
Nella tradizione contadina locale ogni famiglia allevava muli, buoi, capre e mucche per il lavoro in campagna e il per sostentamento della famiglia stessa. Da qui derivava il letame che veniva arato negli oliveti e negli orti. Il particolare territorio circostante situato nell’entroterra a 400 m.s.l.m. ci permette di essere naturalmente protetti dalle infestazioni di insetti nocivi per le piante coltivate. Seguendo le nostre tradizioni e la nostra cultura, noi della famiglia Rudasso, abbiamo continuato ad utilizzare prodotti di origine naturale. Nel 2001 quindi abbiamo ottenuto la certificazione Biologica da parte di BioAgriCert. Per poter preservare in tutto la qualità del nostro olio nel 2004 il papà Leonardo e la mamma Silvana hanno deciso di prendere un frantoio a ciclo continuo per uso esclusivo dell’azienda. Il frantoio, tutto in acciaio inossidabile, permette di avere un prodotto finale perfetto, controllando la temperatura e garantendo la massima igiene. Grazie alla cura nella coltivazione e nella raccolta e grazie alla nuova tecnologia nella frangitura, il nostro olio ha raggiunto una qualità eccellente.

La nostra famiglia coltiva, raccoglie e frange le olive Taggiasche con grande passione, da molto tempo.